Con l’EFT puoi trattare da solo disturbi quali emicrania, allergie & co., senza pillole!
Ammetto che questa storia sa un po’ di magia – ma il metodo è molto efficace: semplicemente con il picchiettamento di punti energetici, disturbi come dolori alla schiena, insonnia e fobie possono essere alleviati. Questo è reso possibile grazie alla terapia dei campi energetici, oppure emotional freedom tecnique (EFT), sviluppata dall’americano Gary Craig. Questa tecnica associa il sapere della psicologia occidentale con gli insegnamenti della medicina tradizionale cinese.
Il principio base dell’auto guarigione: pronunciare ripetutamente formule di autosuggestione ad alta voce, picchiettando i meridiani energetici del corpo, eliminando cosìi blocchi energetici che secondo la medicina tradizionale cinese sono responsabili dell’insorgenza di malattie.
Anche se questo metodo sembra esoterico, la sua efficacia è stata confermata scientificamente. Una ricerca effettuata da scienziati australiani e statunitensi pubblicata dal rinomato “Journal of Clinical Psichology” dimostra che la digitopressione fu in grado di aiutare persone con fobie molto di più delle tecniche di respirazione per la gestione delle paure. Inoltre molte ricerche confermano che l’autosuggestione è in grado di guarire malattie e di recente una ricerca ha confermato l’effetto terapeutico dell’agopuntura – che stimola gli stessi punti dell’ EFT.
La digitopressione è frequentemente usata nell’ambito della psicoterapia ma è altrettanto utile per alleviare problemi fisici, poiché molti di essi sono riconducibili a cause psicosomatiche.
“Tutti i disturbi come emicrania, dolori psicosomatici, allergie, raffreddori, paure e fobie ed anche problemi di coppia valgono la pena di essere picchiettati e dissolti”, spiega Christel Preuß, naturopata specializzata in psicoterapia ed autrice del libro “Klopfakupressur“ (che sta pressapoco per “digitopressione”). “La tecnica è ideale per l’auto aiuto e non ha effetti collaterali” dice l’esperta. In caso di malattie più gravi come ad esempio asma e depressioni, è comunque consigliabile consultare un medico o un terapeuta.
La tecnica EFT si suddivide in tre parti: nella fase di preparazione si pronuncia una frase individuale, che definisce chiaramente il problema. La digitopressione induce l’energia a scorrere. La sequenza di picchiettamento è sempre la stessa e scioglie i blocchi, spesso con un solo passaggio. Il risultato viene consolidato con l’aiuto di una tecnica tratta dalla programmazione neurolinguistica (NLP), la cosiddetta scala musicale (spiegata qui sotto). Provaci anche tu!
Formula un obiettivo!
Questo passo è il più difficile: più sei in grado di precisare il problema, più efficace sarà il picchiettamento.
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Trova la tua formula personale: è sempre composta da due frasi parziali. Nella prima viene denominato il disturbo, nella seconda segue l’accettazione di se stessi. Esempio: “Anche se dolori alla testa mi danno fastidio, mi amo così come sono” oppure “Anche se lo stress mi mangia vivo, sono sicuro di riuscire nel mio lavoro”. Tieni sempre presente: dove è situato il dolore? Quale sintomo è quello peggiore? Quali sensazioni affiorano riguardo a questi disturbi? Tutte queste domande aiutano a trovare il nocciolo della questione e a precisare la formula. Non importa se inizialmente la formula è ancora poco precisa. Di solito durante i picchiettamenti vengono in mente varianti più precise. Con la frase da te creata – ed eventualmente altre varianti – continua a picchiettare ripetutamente i meridiani energetici fino ad ottenere un miglioramento.
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Adesso determina l’intensità del fastidio su una scala da 0 (“il problema non mi da per niente fastidio”) a 10 (“il fastidio è insopportabilmente forte”). In base a questa valutazione potrai più avanti verificare i risultati dopo ogni giro di picchiettamento.
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Trova un posto tranquillo, preferibilmente davanti allo specchio. In questo modo non sarà solo più facile trovare i punti da picchiettare, ma anche restare concentrato su te stesso.
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Strofina il punto doloroso*: EFT lo definisce come “porta dell’anima” attraverso la quale le informazioni arrivano al subconscio. Sotto il punto di vista medico in questo punto convergono i vasi linfatici. Purtroppo il punto di dimensioni di una moneta da due euro non è facile da trovare. Si trova sopra il cuore, circa dieci centimetri sotto la clavicola sinistra. Cerca un punto che al tatto è diverso e che facendo pressione può causare dolore. Strofina il punto in senso orario pronunciando per cinque volte la tua formula. Se non individui il punto doloroso puoi anche picchiettare il punto karate che è più facile da trovare: si trova sul dorso della mano nel solco tra il dito mignolo e l’anulare (vedi immagine nell’articolo orginale). Picchietta questo punto con quattro dita pronunciando la tua frase.
Adesso picchietta!
In questo modo riattiverai il flusso energetico:
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Studia i punti: su questa pagina troverai tutti i 14 punti che adesso picchietterai consecutivamente. A prima vista può sembrare complicato, ma dopo due o tre passaggi tutto si semplifica.
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I meridiani scorrono sulla parte destra e sinistra del corpo: per questo motivo picchietta entrambi i lati. Pronuncia la tua formula senza interruzioni – in questo modo attiverai i sensi. Se pronunciare la frase a voce alta ti risulta sgradevole, puoi anche pronunciare la formula solamente nella tua testa. Comincia con il lato sinistro del corpo.
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Ogni punto verrà picchiettato da 10 a 30 volte, inizialmente con due dita, poi con quattro o con il bordo della mano: secondo le tue sensazioni puoi picchiettare alcuni punti più a lungo o più brevemente, più intensamente o più leggermente. I picchiettamenti dovranno essere chiaramente percepibili – senza comunque provare dolore – e non solo “carezze”. Alcuni punti potrebbero reagire più sensibilmente di altri; questo è segno dell’esistenza di un blocco.
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Già meglio? Appena avrai picchiettato la parte sinistra del corpo, verifica il miglioramento sulla scala d’intensità del disturbo. Se sei soddisfatto del risultato, esegui la cosiddetta scala musicale, spiegata qui sotto. In caso non verificassi un miglioramento del tuo disturbo, puoi concretizzare la formula e picchiettare di nuovo. Ripeti il processo fino a quando sentirai un netto miglioramento.
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Adesso picchietta la parte destra del corpo: lavora i punti al rovescio, i punti da picchiettare al centro del viso (4 e 5 – ovvero sotto il naso e centro del mento) sono presenti solo una volta.
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Adesso aggiungi la parola “restante” alla formula – quindi ad esempio: “Anche se la mia restante emicrania mi da fastidio, mi accetto completamente.” Anche in questo caso concludi il giro di picchiettamento con la scala musicale se sei soddisfatto del risultato.
Rafforza e consolida il risultato
Effettua la procedura scala musicale ogni volta che concludi il picchiettamento di ogni lato del corpo, di modo da sintonizzare i due emisferi del cervello. Il cambiamento positivo viene radicato, evitando così eventuali ricadute.
Ecco come funziona:
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Picchietta il punto karate: durante tutta la scala musicale picchietta continuamente con quattro dita il punto sul dorso della mano (vedi anche immagine dal link originale).
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Guarda diritto davanti a te mantenendo la tua attenzione sul momento presente.
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Chiudi gli occhi e concentrati completamente su te stesso.
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Apri gli occhi e guarda in basso a destra sul pavimento, senza muovere la testa. Il movimento degli occhi attiva l’emisfero sinistro del cervello, ti stai ricordando del passato.
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Guarda adesso in basso a sinistra ed attiva l’emisfero destro del cervello
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Adesso ruota gli occhi prima in senso orario, poi in senso antiorario. Attraverso questo movimento e l’alternare della direzione di sguardo, futuro, presente e passato saranno connessi tra di loro.
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Canticchia ora una melodia che ti piace. Questo stimola nuovamente l’emisfero destro del cervello.
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Conta da uno a cinque – questo attiva la parte sinistra.
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Per finire canticchia ancora una volta la melodia. Ecco fatto. Stai meglio adesso?
Continua a provare EFT!
Articolo pubblicato su freundin, rubrica “Medicina”, settembre 2006.
Link originale: http://www.eft-dach.org/images/stories/artikel/freu-2006-09-27-0167%282%29.pdf
Alcune parole sono state messe in grasseto liberamente, per rendere più agevole la lettura sul web. (Sara Bassot)
Nota bene: l’articolo è del 2006 e quindi non tiene conto delle ulteriori semplificazioni e aggiornamenti che rendono la tecnica ancora più efficace, più adattabile e applicabile a 360°.
* Punto doloroso: oltre a suggerirvi di guardare le nostre risorse per la mappa dei punti, vogliamo precisare che il punto doloroso (o punto sensibile) non è l’unico su cui poter fare il set-up, ovvero la frase di sintonizzazione (come spiegato poco dopo nell’articolo).